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domenica 26 febbraio 2012

DONNE E SESSUALITA’

 

IL DISTURBO DELL’ORGASMO FEMMINILE

In questo articolo, che non ha la pretesa di essere esaustivo, cercheremo di fare un breve viaggio nell’ esperienza femminile dell’orgasmo cercando di soffermarci sugli elementi di problematicità che possono,talvolta, ostacolare la possibilità di sperimentarlo.
In un nostro prossimo contributo esploreremo lo stesso tema dal punto di vista maschile.

Partiamo col dire che l’orgasmo rappresenta, per entrambi i sessi, il culmine del piacere sessuale che si traduce in uno stato alterato di coscienza che dura pochi secondi;  esso è generato da una concomitanza di aspetti neurofisiologici e psicologici sia nell’uomo che nella donna.

LA PAROLA ALLE DONNE….
Gli aspetti psicologici connessi all’orgasmo sembrano avere una certa rilevanza soprattutto nella donna che è fortemente condizionata da aspetti di carattere emotivo e soggettivo.
Molte donne non sanno che ognuna può avere tempi e modi diversi per raggiungere l’esperienza orgasmica; in alcuni casi basta rendersi conto che si ha bisogno di una stimolazione più prolungata e più capace di corrispondere ai gusti e alle preferenze personali che, inoltre, è molto utile condividere col partner.  
Sono tante le donne giovani che lamentano questa problematica  e ciò potrebbe essere in parte dovuto al fatto che la “capacità” orgasmica tende ad aumentare proporzionalmente all’esperienza sessuale. “Quando una donna impara come raggiungere l’orgasmo è raro che perda questa capacità, a meno che intervengano una scarsa comunicazione sessuale, un conflitto relazionale, un’esperienza traumatica (es.stupro), un disturbo dell’Umore o una condizione medica generale” (DSM IV-TR,2000).
Per molte donne l’assenza o la fatica nel raggiungimento dell’orgasmo rappresenta un problema che le fa sentire inadeguate come donne e come partner sessuali, tanto che spesso la vita di coppia né è in qualche modo compromessa; d’altra parte va però aggiunto che in alcuni casi le donne riferiscono rapporti sessuali soddisfacenti senza raggiungere l’orgasmo e senza che ciò generi malessere sia a livello personale che col partner (Meston et al., 1998).
Alcune donne riferiscono di riuscire a sperimentare l’orgasmo, ma non attarverso la penetrazione.
La casistica può essere davvero ampia e non dobbiamo mai dimenticare che la sessualità è un ambito della vita in cui è possibile un’estrema libertà, e che ciò che genera disagio ad una donna o ad una coppia, può non rappresentare un problema per altre donne o altre coppie.
La sessualità è un dialogo che la coppia co-cotruisce, è un linguaggio intimo e privato che sarà diverso in ogni relazione, e anche all’interno nella stessa coppia può conoscere momenti e sfumature differenti.
LA PAROLA AGLI ESPERTI….
Se da una parte è verò che la casistica è ampia e le situazioni sono diverse e vengono valutate nella loro “unicità” è vero anche che gli specialisti usano criteri specifici, utili a formulare una diagnosi che, a sua volta, suggerisce un intervento adeguato. Nello specifico si può parlare di disturbo dell’orgasmo femminile in presenza di un “persistente o ricorrente ritardo o assenza dell’orgasmo dopo una fase normale di eccitazione sessuale. Le donne mostrano un’ampia variabilità nel tipo o nell’intensità della stimolazione che induce l’orgasmo. La diagnosi di disturbo dell’orgasmo femminile dovrebbe basarsi sulla valutazione del clinico che la capacità di orgasmo della donna sia minore di quanto ci si aspetterebbe per età, esperienza sessuale, e adeguatezza della stimolazione sessuale ricevuta” (DSM IV-TR, 2000). Inoltre per poter fare questo genere di diagnosi è necessario che l’anomalia generi un notevole disagio o difficoltà interpersonali ed è fondamentale escludere che il problema sia dovuto ad un altro disturbo clinico, agli effetti di sostanze (droghe-farmaci) o ad una condizione medica generale.
Inoltre come per tutti i disturbi sessuologici nell’uomo o nella donna, anche per i disturbi dell’orgasmo possono  dirsi “situazionali” quando si presentano solo in certe situazioni o al contrario “generalizzati” quando si verificano in ogni circostanza.  Quando la difficoltà si manifesta solo in alcune situazioni può essere anche presente una concomitante difficoltà nella fase di eccitazione o del desiderio.
 Il disturbo può inoltre essere definito “primario” quando non si è mai provato l’orgasmo nella vita, oppure “secondario” quando la difficoltà  si verifica dopo un periodo di “normalità”.
L’orgasmo è l’esperienza per antonomasia, in cui si perde il controllo e la lucidità e si sperimenta un vissuto di completo abbandono che non sempre ci si concede o si riesce a sperimentare e ciò può dipendere da tanti motivi che possono essere: medici, psicologici individuali e/o relazionali oppure si può trattare di un’insieme di motivi medici e psicologici combinati.
Prenderemo soprattuto in considerazione aspetti psicologici individuali e relazionali.
Dai dati presenti in letteratura emerge che spesso si riscontra in donne con difficoltà a raggiungere l’orgasmo, una certa tendenza all’ipercritica rivolta a se stesse associata ad un forte bisogno di tenere tutto sotto controllo, questo mix di aspetti può portare a sperimentare lo “SPECTORING”, ossia la tendenza a faticare a lasciarsi completamente andare nell’intimità perché concentrate ad auto-osservarsi (come se si fosse spettatrici più che protagoniste dell’esperienza stessa), si può riscontrare inoltre una personalità con tratti dipendenti, una sorta di fatica nell’espressione delle emozioni e una certa dose di ansia. Il disturbo dell’Orgasmo femminile può compromettere l’immagine corporea, l’autostima, o la soddisfazione delle relazioni (DSM IV-TR, 2000).
Spesso influiscono aspetti relazionali: una scarsa comunicazione sulla sessualità all’interno della coppia può essere correlata alla difficoltà a raggiungere l’orgasmo, frequantemente si riscontrano difficoltà relazionali all’interno della coppia, scarsa fiducia nel partner, lotte di potere interne alla coppia.
COSA FARE
Come per qualsiasi disfunzione sessuale è sempre consigliato escludere primariamente  problematiche di carattere  medico pertanto si invita a rivolgersi ad uno specialista per una prima valutazione.
Una volta escluse o individuate problematiche di carattere fisico l’aiuto di un esperto in sessuologia può aiutare ad affrontare la problematica e a ritrovare la serenità personale e relazionale, in base infatti alla specifica situazione il clinico indicherà il tipo di intervento più adatto.

Dott.ssa Marzia Montinaro 

BIBLIOGRAFIA
- “L’ approccio integrato in sessuologia clinica”, a cura di C. Simonelli- FrancoAngeli, Milano, 2006.
- “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali–DSM IV-TR”, Masson (2000).
- “Nuove terapie sessuali”, H.S. Kaplan, Studi Bompiani, Milano, 1976.
- “Socially desirable responding and sexuality self-reports”, The Journal of Sex Research, 35: 148-157- Meston C.M, Heiman J.R., Trapnell P.D., Paulhus D.L.; 1998.

3 commenti:

  1. Buongiorno!!Io vorrei sapere qualcosa di più sul problema della eiaculazione precoce.
    Grazie!

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  2. grazie per i vostri commenti! presto pubblicheremo un nuovo articolo sui disturbi dell'orgasmo maschile e parleremo di eiaculazione precoce!
    a presto!

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