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lunedì 15 settembre 2014

LA VIOLENZA PSICOLOGICA

"Non aiutate l'aggressore a rimanere invisibile" lui trae vantaggio dal vostro silenzio per sfuggire alle proprie responsabilità. Non permettete che vi agisca altra violenza. Rivolgetevi ai centri antiviolenza.

Dott.ssa Moira Melis 

lunedì 8 settembre 2014

Selfie e FotoTerapia


Selfietermine derivato dalla lingua inglese, forma di AUTORITRATTO fotografico realizzata principalmente attraverso uno smartphone, un tablet o una fotocamera digitale, puntando verso se stessi e scattando.
Lo sviluppo delle tecnologie ha portato poi dal vecchio autoscatto fatto tenendo la fotocamera in mano davanti al viso, ai programmi per specchiarsi nello smartphone, in loro assenza viene ritratto il proprio viso negli specchi, nelle vetrine, in qualunque superficie riflettente.


L’utilizzo dei selfie è strettamente legato ai social network ( facebook, instagram, twitter,…) e al ricevere un “like”, quindi approvazione e gradimento, quando viene condiviso sul social il momento della  giornata che è stato ritratto: il viso al risveglio, il contenuto di un pranzo o una cena, l'attività sportiva praticata, dove ci si trova e con chi, …
C’è chi parla di sindrome da selfie, di narcisismo (vedi  “la sindrome da selfie, come internet ci rende narcisisti” dal sito BestComputerScienceSchools) , di depressione, schizofrenia e chi semplicemente dice che renda dei guardoni.  

Ma ci sono altri utilizzi possibili: le tecniche foto terapeutiche dell’autoritratto.
Il termine  AUTORITRATTO include qualunque rappresentazione fotografica che abbia a che fare con la percezione che un individuo ha di se stesso, sia essa reale o metaforica. La creazione di un autoritratto non è condizionata da nessun altro che non sia il soggetto.
Gli AUTORITRATTI  sono fotografie che ritraggono noi, i nostri corpi o qualsiasi altra cosa riteniamo ci rappresenti. Poiché sono fotografie del soggetto, fatte dal soggetto stesso, gli AUTORITRATTI hanno la capacità di essere mezzi potenti e incontestabili di auto-confronto.
Quando le persone posano per delle foto, anche per quelle che si scattano da sole, di solito hanno le idee chiare su come vogliono apparire nell’immagine finale, e queste idee rappresentano il modo in cui sperano di apparire agli altri nella vita reale.
L’utilizzo dell’autoritratto nella fototerapia può offrire una visione del sé “da fuori”, come se appartenesse ad un'altra persona. Questo permette di confrontare l’immagine esteriore con l’immagine interiore spesso idealizzata. Una discrepanza tra le due può generare conflitti inconsci e tensioni interiori.
La teoria dell’autoconsapevolezza oggettiva enfatizza il valore terapeutico del vedere sé stessi dal punto di vista di un’altra persona, possibilità che l’utilizzo dell’autoritratto permette ad ogni soggetto.

Tra i benefici della terapia dell’autoritratto sicuramente troviamo:  la possibilità di confronti emozionali diretti; l’identificazione delle diverse parti di sé; l’utilizzo del non-verbale ( spesso una barriera per chi ha alte difese).

Un piccolo assaggio di una tra le tecniche di foto terapia presentate da Judy Weiser nel suo libro
 " Foto Terapia. Tecniche e strumenti per la clinica e gli interventi sul campo". Franco Angeli, 2013.


dott.ssa Laura Tresoldi