Un blog di psicologhe, di colleghe in continua formazione, tutte con esperienze professionali diverse unite dalla passione per lo stesso lavoro.



Con questo blog vorremmo informare e diffondere contenuti di carattere psicologico che possano essere spunto di confronto e condivisione di esperienze e opinioni, pertanto siete tutti invitati ad offrire il vostro prezioso contributo attraverso commenti e suggerimenti.



Chi voglia contattarci per richiedere una consulenza potrà farlo privatamente, le richieste pervenute sul blog non troveranno risposta e verranno eliminate.



TI PIACCIONO I NOSTRI POST? CLICCA SULLA VOCE "INTERESSANTE" ALLA FINE DI OGNI ARTICOLO!



domenica 16 settembre 2012

Canzone "Resta con me"

Rapunzel e il difficile svincolo dalla madre

Leggete l'articolo!
Dott.ssa Moira Melis

sabato 15 settembre 2012

Rapunzel e la "NonMadre"






Avete visto "Rapunzel, l'intreccio della torre"?
La storia la conosciamo tutti, la ragazza dai lunghi capelli rinchiusa nella torre.
Gothel, la madre- strega, rapisce ai veri genitori la bambina dai capelli magici che la mantengono giovane e la rinchiude nella torre. Si crea così quello che per Rapunzel è il rapporto madre-figlia, un rapporto simbiotico e di dipendenza, ma non una dipendenza emotiva e accogliente, almeno non per Gothel che ha bisogno dei capelli e della loro magia, più che della figlia.
Gothel riesce a trattenere Rapunzel non con la forza fisica ma convincendola della pericolosità del mondo e della torre come unico rifugio.
Rapunzel cresce credendodi essere debole ed incapace di affrontare il mondo e la vita senza l'aiuto della madre, un vero inganno.
La madre Gothel non ha le sembianze di una strega e non ha poteri magici ma nonostante questo è la più ambigua delle non-madri, la strega più spaventosa, perché si rischia di cadere nel suo tranello e scambiare per amore il controllo, per cura la prigionia e per umorismo dei veri attacchi.
Di sicuro non lo sa Rapunzel che è combattuta tra il desiderio ed il bisogno di andare a vedere il mondo e i sentimenti di colpa per la delusione che arrecherebbe alla madre. In un passaggio del film si vede bene questa ambivalenza: Rapunzel ha lasciato la torre ma continua a cambiare idea sul tornare per non "uccidere di dolore la madre" e la gioia per il giorno più bello della sua vita, l'inizio della sua avventura.

In Rapunzel il rapporto con la madre Gothel è la cosa che più mi ha colpita per la forza del legame disfunzionale che è incomprensibile alla ragazza perchè non ha sperimentato altri rapporti. Alla comparsa di un terzo nella relazione ed alle esperienze che farà sul suo cammino, Rapunzel riesce finalmente a comprendere la vera natura del legame con la madre.

E voi che ne pensate?

giovedì 13 settembre 2012

UN BEL TRAGUARDO RAGGIUNTO!

GRAZIE A TUTTI! ABBIAMO SUPERATO LE 5000 VISITE!!! GRAZIE PER L'AFFETTO CHE DIMOSTRATE...CONTINUEREMO A CONDIVIDERE CON VOI I NOSTRI APPROFONDIMENTI E VOI...CONTINUATE A SEGUIRCI!

lunedì 10 settembre 2012

PSICOLOGI SOTTO L'OMBRELLONE


L’estate sta finendo…ci siamo riposate, e ci siamo divertite ad osservare quello che accadeva sulle spiaggie, abbandonando, questa volta, “l’occhio clinico” e osservando le relazioni tra genitori e figli, rendendoci conto di quanta fatica ci sia dietro ad episodi anche divertenti.

Genitori esausti che arrivano da un faticoso anno lavorativo, in spiaggia non possono staccare la spina ed abbassare la guardia ed è così che si ritrovano a  rincorrere bambini adrenalinici, che non si stancano mai…mai. Bambini che corrono, si tuffano, si rotolano, fanno continue richieste di giochi, liberano la fantasia, che al mare sembra diventi sconfinata come l’orizzone che si ritrovano di fronte.

Ed è così che la stanchezza e l’esasperazione ci ha fatte sentire alcune tra le più tipiche frasi quali “Smettila o ti buco il pallone” che sembra non sortire alcun tipo di effetto così come la frase, utilizzata per le parolacce o i capricci: “Smettila o ti pungo la lingua”. Inutile.

Davvero emblematico il caso di un bimbo di circa cinque anni che piangeva davanti al padre per ottenere sul bagnasciuga un qualcosa in cui c'entrava una tavola di Spiderman. Sfinito il padre decide di tapparsi con i pollici entrambe le orecchie e chiudere gli occhi, dopo diversi secondi il bambino cessa di piangere, congela le emozioni e scappa; il padre, nel suo isolamento quasi autistico, nemmeno se ne accorge.

Infine un bambino di un tre anni anni, non vuole salire sul passeggino, il padre non riesce a convincerlo in nessun modo. Disperato si butta in ginocchio e lo implora  : “ ti prego ! fallo per me, guarda tutti gli altri bambini come sono tranquilli nel passeggino…ti prego! Ti scongiuro!”, risultato? Il bambino  sbatte i piedi, incrocia le braccia e col broncio ripete “NO NO E NO!!”

E voi a cosa avete assistito?

mercoledì 5 settembre 2012

Un' interessante iniziativa dell'ordine degli Psicologi aperta a TUTTI


ADOLESCENZE A REGOLA D'ARTE. 
I ragazzi di oggi raccontati tra teoria, arte e cultura

http://www.opl.it/media/corsi%20e%20eventi%20opl/AdolescenzeRegolaARTE.pdf

Si tratta di un ciclo di quattro incontri aperto a psicologi e al grande pubblico dedicato alla riflessione e al confronto sui temi più attuali riguardanti i ragazzi e le ragazze di oggi.
Tra gli ospiti, grandi nomi della psicologia affiancati da esponenti della cultura italiana e da una grande novità: oltre al cinema, il teatro.
Ogni incontro sarà infatti un intervento a due voci, accompagnato da spezzoni di film o rappresentazioni dal vivo sulla scena.
Un appuntamento ad accesso libero da non mancare per fare un' esperienza culturale ricca e unica nel suo genere, trovare qualche risposta e farsi nuove domande sugli adolescenti con cui viviamo e lavoriamo.