Un blog di psicologhe, di colleghe in continua formazione, tutte con esperienze professionali diverse unite dalla passione per lo stesso lavoro.



Con questo blog vorremmo informare e diffondere contenuti di carattere psicologico che possano essere spunto di confronto e condivisione di esperienze e opinioni, pertanto siete tutti invitati ad offrire il vostro prezioso contributo attraverso commenti e suggerimenti.



Chi voglia contattarci per richiedere una consulenza potrà farlo privatamente, le richieste pervenute sul blog non troveranno risposta e verranno eliminate.



TI PIACCIONO I NOSTRI POST? CLICCA SULLA VOCE "INTERESSANTE" ALLA FINE DI OGNI ARTICOLO!



sabato 12 maggio 2012

Il bambino vittima di disastri e le conseguenze sul suo mondo

Il mondo dei bambini dopo una catastrofe

Dopo una catastrofe i bambini e le loro famiglie si trovano davanti ad un mondo diverso, cambiato, quello del bambino diventa confuso e deprivato da ciò che gli trasmetteva stabilità. Sperimenta l'ambiente devastato da un disastro come qualcosa che disorienta, spaventa, lacera; è una vittima indifesa e travolta dall'evento catastrofico soprattutto se lo vive come una violenza, come un trauma non pensabile, non superabile, dal momento che perde ogni riferimento di sicurezza. Le vite degli adulti sono anch'esse spezzate e le capacità di rispondere ai bisogni sociali e psicologici dei loro figli sono seriamente messe alla prova. Le dinamiche di vita di una famiglia dopo una catastrofe possono essere discontinue, perchè l'evento distrugge l'omeostasi del nucleo e altera le relazioni quotidiane. Queste anomalie nel funzionamento della famiglia hanno anche effetti a lungo termine sulla vita emotiva del bambino. In questi momenti è essenziale ricostruire la routine familiare e supportare i bambini affinché ritrovino in chi gli sta attorno la protezione e la sicurezza perdute.
In una situazione estrema come il disastro, quando la separazione è il risultato di un'ingiustizia, l'impatto sul funzionamento emotivo del bambino causa reazioni simili a quelle che si verificano a seguito di un lutto: dà segni di regressione, apatia, irritabilità, può apparire depresso, triste, ansioso, agitato e meno attento nelle attività che svolge, sembra assente, distratto, quasi indifferente e anaffettivo. E' questo il suo modo di sopravvivere, di sospendere il tempo e con esso ogni pensiero che in quei momenti drammatici rimanda solo ad annullamento e morte.
La sicurezza deve essere trasmessa dall'adulto e dal suo comportamento di tolleranza del dolore, di capacità di reagire all'evento adoperandosi per ripristinare i ritmi di vita abituali e l'unità familiare che servirà ad alleviare gli effetti traumatici del disastro sul bambino. La scuola assicura un senso di regolarità e ordine nella vita del bambino, perciò la sua distruzione viene vissuta come un'ulteriore perdita del senso di sicurezza ormai fortemente compromesso; la riapertura tempestiva aiuterà a ristabilire il supporto emotivo che viene dall'interazione con il gruppo dei pari, e la partecipazione alle consuete attività scolastiche servirà a restituire al bambino la quotidianità spezzata.