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martedì 20 agosto 2013

DEPRESSIONE E RAPPORTO DI COPPIA

L’argomento si riferisce all’esplorazione dei sintomi depressivi della persona entro l’interazione di coppia.

Stabilito l’assunto secondo il quale l’individuo è parte di una varietà di contesti, anche i sintomi depressivi vengono posti in relazione a tali contesti, vale a dire le relazioni familiari, compresa la famiglia di origine, il contesto di lavoro, sociale e culturale.
Le relazioni intime sono viste sia come in grado di influenzare sia come influenzate a loro volta dal paziente e dai sintomi stessi. Le risposte che gli altri membri della famiglia forniscono all’individuo, possono contribuire al mantenimento di tali sintomi. Avviene così che il partner reagisca ai sintomi depressivi inducendo nella persona risposte in grado di generare un meccanismo di retroazione con ricadute sia sui sintomi sia sui comportamenti dei conviventi.
Altri fattori intervenienti sono le caratteristiche individuali, psicologiche e fisiche, e le esperienze personali, presenti e del passato. Si assume però che il mantenimento del disturbo dipenda in larga misura dai contesti in cui il paziente è inserito. Pertanto, lavorare su questi ambiti, può significare migliorare la sintomatologia depressiva.

Da un punto di vista relazionale, la depressione prende origine dalle esperienze che vedono l’avvicendarsi di eventi normativi, quali matrimonio e nascite, e di eventi paranormativi, per esempio, malattie gravi e lutti, che richiedono all’individuo di adattarsi alle situazioni nuove che si trova a vivere.
Fattori intrapsichici e interpersonali determinano la capacità di adattarsi più o meno bene alle circostanze. Coloro che non riescono in tale compito sono maggiormente esposti al rischio di sviluppare sintomi depressivi.
In generale, si può parlare di significati relazionali dei fenomeni depressivi, dentro la coppia, a vari livelli: di comunicazione, quando il messaggio veicolato funge da regolatore della relazione, da qui la possibile richiesta di un maggior coinvolgimento, protezione o controllo sul partner; di metafore di eventi famigliari, quali il tener in vita la memoria di un membro che è deceduto; di mantenimento del sistema allo scopo di impedire al partner di allontanarsi o ai figli di svincolarsi, di conservazione di una posizione all’interno del sistema grazie al mantenimento di pattern relazionali esistenti.
Inoltre, fattori sociali e culturali che contribuiscono alla depressione nel senso di mantenerla o di aggravarne la sintomatologia possono essere ascrivibili a problemi finanziari o legati alla casa, alla disoccupazione, all’isolamento sociale, alla discriminazione.

Le risposte dei partner al verificarsi della depressione nel coniuge possono essere di diverso tipo: ci sono famiglie dove i sintomi depressivi sono tollerati e altre che diventano molto critiche nei confronti dei comportamenti esibiti dalla persona.
Tentativi di distogliere il coniuge dai sintomi invitandolo a vedere principalmente gli aspetti positivi delle situazioni, può avere come risultato quello di far sentire più solo e non compreso il paziente che inasprirà le reazioni sintomatiche dando origine a vissuti di colui che ricerca in continuazione l’attenzione dell’altro. In questo caso, la tentata soluzione ha, come conseguenza, quella di esasperare la malattia. D’altro canto, una cura eccessiva da parte del partner porta a consolidare i coniugi nei ruoli, rispettivamente, di malato e di chi si prende cura di lui, anche nel momento in cui i sintomi non sono chiaramente depressivi ma possono essere di altra natura.

In molti casi, la consultazione terapeutica può rappresentare un valido aiuto alla coppia in difficoltà.
L’obiettivo è quello di ricontestualizzare i sintomi depressivi nelle relazioni di oggi e con le figure significative del passato per dare alla coppia nuove prospettive, nuove definizioni del problema e sperimentare nuove relazioni tra loro. Nel momento in cui si chiede aiuto è perché la capacità di risoluzione del problema è venuta meno. Allora, il compito del terapeuta è quello di esplorare con la coppia lo stallo cui sono giunti e il suo esprimersi nel sintomo depressivo, esplicitando altre possibili strade per la risoluzione, che tengano conto del sistema di credenze e di valori di cui la coppia è portatrice. L’identificazione di competenze, individuali e di coppia, e di comportamenti che hanno un effetto positivo sulla relazione, consente ai coniugi di ritrovare le forze per arrivare a interazioni più adattive.

Bibliografia:
Elsa Jones, Eia Asen (2000), Systemic couple therapy and depression, London, Karnac Books

Summary
Depressive symptoms can be seen in interactional terms and can be connected with different contexts such as family, world of work, of society and of culture.
Close relationships are regarded both as influencing and being influenced by the person and by his/her symptoms.
The responses of family members to the person may be seen as helping to maintain or contributing to the person’s distress and symptoms.
Within a family therapy, a couple can elicit what resources they have for achieving new and different interaction patterns that will not include the depressive symptoms.

Gloria Invernizzi

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