La fantasia è una difesa che protegge dall'orrore della realtà creando un mondo interiore e caldo quando il mondo esteriore è glaciale e doloroso. Quando la finzione riesce ad agire sui fatti, la realtà ne esce poetizzata. Ma quando l'allontanamento dalla realtà è eccessivo, la fantasia può diventare delirio logico o mitomania.
B. Cyrulnik
Geri è un simpatico vecchietto che ama giocare a scacchi, pur da solo. Contrasta il penoso senso di solitudine che vive, facendo ricorso alle risorse interiori di cui dispone: vitalità, creatività e senso dell'umorismo. Vince la sua sfida con la solitudine almeno nel momento in cui si dedica, con passione, al gioco col suo alter ego. E' uno spazio immaginario e salvifico quello che Geri offre a sé stesso per staccare temporaneamente la spina da una realtà forse monotona, forse drammaticamente vuota, triste e solitaria. Questa parentesi dalla realtà, diventa un luogo altro in cui liberare tutta la vitalità e l'entusiasmo per i piaceri della vita che sente esplodergli nel petto e ai quali non intende rinunciare. Elabora un modo positivo e creativo di gestire il tempo e investire le sue energie. Vogliamo chiamare follia il tentativo di difendersi dalla solitudine, concedendosi una bizzarra partita a scacchi prima di riprendere contatto con una presumibile desolata realtà? La celebre frase di Steve Jobs: "siate affamati, siate folli", in fondo è un'esortazione a non arrendersi di fronte alle sofferenze che la vita riserva: finché c'è vita, questa va vissuta sapendo giocare tutte le pedine che si hanno a disposizione, come Geri ci insegna.
...Io preferisco chiamarla resilienza, la capacità di saper reagire con vigore alle sofferenze, sfidando le proprie possibilità di renderle quantomeno sopportabili.
Buona visione!
Dott.ssa Moira Melis
Nessun commento:
Posta un commento