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sabato 15 settembre 2012

Rapunzel e la "NonMadre"






Avete visto "Rapunzel, l'intreccio della torre"?
La storia la conosciamo tutti, la ragazza dai lunghi capelli rinchiusa nella torre.
Gothel, la madre- strega, rapisce ai veri genitori la bambina dai capelli magici che la mantengono giovane e la rinchiude nella torre. Si crea così quello che per Rapunzel è il rapporto madre-figlia, un rapporto simbiotico e di dipendenza, ma non una dipendenza emotiva e accogliente, almeno non per Gothel che ha bisogno dei capelli e della loro magia, più che della figlia.
Gothel riesce a trattenere Rapunzel non con la forza fisica ma convincendola della pericolosità del mondo e della torre come unico rifugio.
Rapunzel cresce credendodi essere debole ed incapace di affrontare il mondo e la vita senza l'aiuto della madre, un vero inganno.
La madre Gothel non ha le sembianze di una strega e non ha poteri magici ma nonostante questo è la più ambigua delle non-madri, la strega più spaventosa, perché si rischia di cadere nel suo tranello e scambiare per amore il controllo, per cura la prigionia e per umorismo dei veri attacchi.
Di sicuro non lo sa Rapunzel che è combattuta tra il desiderio ed il bisogno di andare a vedere il mondo e i sentimenti di colpa per la delusione che arrecherebbe alla madre. In un passaggio del film si vede bene questa ambivalenza: Rapunzel ha lasciato la torre ma continua a cambiare idea sul tornare per non "uccidere di dolore la madre" e la gioia per il giorno più bello della sua vita, l'inizio della sua avventura.

In Rapunzel il rapporto con la madre Gothel è la cosa che più mi ha colpita per la forza del legame disfunzionale che è incomprensibile alla ragazza perchè non ha sperimentato altri rapporti. Alla comparsa di un terzo nella relazione ed alle esperienze che farà sul suo cammino, Rapunzel riesce finalmente a comprendere la vera natura del legame con la madre.

E voi che ne pensate?

3 commenti:

  1. le fiabe della Disney sono piene di madri matrigne e figlie/figli adottivi che cercano di emanciparsi... è una situazione molto ricorrente che la nostra generazione (nata negli anni 80) è stata abituata a ritrovare un po' in tutti i classici d'animazione a differenza invece di quelli odierni della Pixar: infatti, oltre a Rapunzel che non conoscevo, mi viene in mente solo "Brave" che è al cinema in questi giorni e presenta una nuova eroina pronta a scappare dai genitori per trovare una sua identità e crescere indipendente!

    Roby

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  2. Grazie Roby per il tuo commento.

    Le fiabe della nostra infanzia hanno sempre contenuto, e tutt'ora lo fanno, una parte di realtà, un momento della vita che ci avrebbe toccato, forse, prima o poi.
    La possibilità di vederlo superare e risolvere aiuta anche noi ad affrontarlo.

    "The Brave" tratta anch'esso il difficile rapporto con la madre, nello specifico il tema di quando le due generazioni non si "ascoltano".
    Lo svincolo adolescenziale dalla famiglia è il compito più importante dei giovani ed è necessario per lo svilupparsi di un'identità soggettiva, ma basata su quelli che sono stati i valori e gli insegnamenti dei genitori.

    Cercheremo altri film d'animazione o racconti per analizzare con un punto di vista differente i processi di crescita che ognuno di noi ha già affrontato o si troverà ad affrontare nella vita.

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  3. trovo queste riflessioni davvero stimolanti e interessanti...
    spero in altri contributi!

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