Lo stile educativo che i genitori adottano nei confronti dei figli
influisce fortemente sul loro sviluppo sociale, emotivo e intellettivo. Molto
poi contano anche le caratteristiche comportamentali della prole. Anche i figli
hanno le loro reazioni, i loro temperamenti, i loro atteggiamenti che portano
il figlio a sottrarsi ai genitori o spingono questi ultimi a modificare il loro
stile educativo.
Quali sono i principali stili educativi?
STILE AUTORITARIO: si tratta di genitori severi che stabiliscono regole
senza dare troppe spiegazioni e quasi mai tengono presente le opinioni dei
figli. Nella gestione della loro genitorialità sono molto numerosi i “no” che vengono dispensati e spesso le punizioni sono severe. Parecchie
volte questi genitori usano castighi, intimidazioni come strumenti di controllo
e la disobbedienza viene vista come una minaccia all’autorità. Sono genitori
che si aspettano che i figli obbediscano senza discutere minimamente con loro.
I figli crescono così in un clima abbastanza freddo e possono sviluppare due
modalità comportamentali: ribellione oppure adeguamento diligente alle
aspettative di mamma e papà.
STILE PERMISSIVO: si tratta di genitori che non danno particolare
importanza alle regole, cedono facilmente alle richieste dei figli mancando
spesso nella loro posizione di guida. Quando cercano di farlo appaiono troppo
deboli per farsi ascoltare. I figli quindi crescono senza un orientamento o una
guida forte e ciò li spinge a realizzare all’esterno quel bisogno di coerenza
che in famiglia non trovano. Il rischio maggiore dello stile permissivo è
quello di sfociare nella trascuratezza.
STILE IPERPROTETTIVO: si tratta di genitori coerenti, affettivamente
vicini ai loro figli, però particolarmente ansiosi che possono col tempo
trasmettere insicurezza. Questi genitori sono consapevoli dell’importanza dell’educazione
e sono capaci di stabilire dei legami forti , ma allo stesso tempo sono
preoccupati che potrebbe accadere qualcosa di brutto ai loro figli in loro
assenza. I figli, in questo modo, non
imparano a orientarsi da soli, a organizzarsi, a crescere sicuri e fiduciosi perché
non è mai stata concessa loro quell’autonomia necessaria per imparare a fare da
soli. Anche qui i ragazzi possono prendere due strade differenti: ribellarsi
oppure adeguarsi formando con il genitore un rapporto simbiotico caricandosi
delle loro ansie e delle loro aspettative. Nel tempo questa iperprotezione può
creare quello che la Olievirio Ferraris chiama “dittatore domestico”, cioè
figli che abitutati a essere seguiti, serviti e riveriti pretendono che il
genitore soddisfi ogni loro capriccio.
STILE AUTOREVOLE: si tratta di genitori che richiedono rispetto e
stabiliscono regole adatte all’età, alle caratteristiche dei figli e quindi rispettabili.
Questi genitori non sono invadenti e hanno bene in mente i bisogni e i desideri
dei loro figli che si educano all’autonomia e all’imparare dai propri errori. I
bambini di genitori autorevoli risultano in media i più capaci: hanno più
fiducia in se stessi, sono socialmente responsabili, contenti, capaci di auto
controllarsi, capaci di stare in mezzo agli altri e cooperare.
Per concludere è utile dire che, come sempre quando si cerca di
categorizzare, vengono estremizzate le caratteristiche. Alcuni genitori,
quindi, potrebbero ritrovarsi in più categorie perché la realtà non è solo
fatta di bianchi e di neri…ma c’è tanto colore in mezzo.
E tu…che genitore senti di essere?
Quali sono le maggiori difficoltà che incontri quotidianamente in
questa difficile missione genitoriale?
Dott.ssa Laura Prada
BIBLIOGRAFIA:
·
Baumrind D. “Current pattern of parental authority”
·
Montessori M. “La scoperta del bambino”
·
Oliverio Ferraris A. “La forza d’animo”
·
Oliverio Ferraris A.; Togni M. “Genitori e figli: una
questione di stile”
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